viernes, 28 de enero de 2011

Raniero Busco, fue condenado a 24 años por matar a su novia hace 20 años

Italia.-Raniero Busco, fue condenado a 24 años de prisión: La sentencia sobre el asesinato de la calle Poma. Después de dos décadas, la muerte de Simonetta Cesaroni encontrar un culpable. En el proceso de la muerte de la joven que fue asesinado 07 de agosto 1990 con 29 heridas de arma blanca, Busch, ex novio de Cesaroni, fue el único acusado. El fiscal Ilaria Caló había pedido cadena perpetua por asesinato con el agravante de crueldad.
LA REACCIÓN - Al leer la sentencia, Busch ha tenido una enfermedad y fue arrastrado fuera del aula por una de su hermano. Su esposa estaba a su lado, algunos con amigos, familiares y miembros del público gritó "no", mientras que otros rompieron a llorar, mientras que el segundo hermano estaba gritando a la Corte ", pero que está al día?". Incrédulo, Busco entonces comentó: "La sentencia es injusta, porque debe ser la víctima?".
Provisional PARA LA FAMILIA - El Tribunal presidido por Evelina Canal convino también en que Busco compensar a los demandantes por separado, dando un efecto provisional inmediata de € 100 mil para la hermana de Simón y 50 000 € para la madre. N provisional, sin embargo, se preparó para la Ciudad de Roma. En la parte dispositiva de la sentencia Busco, los humanos también han suspendido la responsabilidad parental.
"Soy inocente" - Alrededor de las 12.30 horas, la tercera sección del Tribunal de lo criminal de Roma se había cerrado en sesión a puerta cerrada para decidir el destino de Busco. Al salir de la sala de audiencias, el tribunal había anunciado que la decisión de emitir tomaría al menos tres horas. Busco, solo acusado del crimen y en el tiempo dedicado a Simonetta Cesaroni, antes de la sentencia había confirmado su inocencia. "Yo sé que no he hecho nada. Tengo fe en la justicia y para ello tengo que ser optimista. De lo contrario, se acabó", declaró el hombre. La pm Calò, en la mañana, reiteró todas las acusaciones punto por punto, basado en el carácter del acusado, el ADN en el sull'alibi los dientes y la conservación de los hallazgos.
"NO A chivo expiatorio" - Federico Molinari y Massimo Lauro, los abogados del demandante de la hermana de la víctima, se había centrado sus discursos en la personalidad de sottolinenado Busco lo mismo que "todos estos años nunca ha estado en contacto con la familia y el funeral de Simón ni siquiera se acercó para ofrecer sus condolencias. " Luego se enteró Lucio Molina, abogado de la madre de Simone demandante. El abogado penalista, dijo: "No buscamos un chivo expiatorio, que la verdad."
Fuente La republica
In italiano
Raniero Busco (nella foto) è stato condannato a 24 anni di carcere: questa nell'aula bunker di Rebibbia la sentenza sul delitto di via Poma. Dopo due decenni, la morte di Simonetta Cesaroni trova un colpevole. Nel processo per la morte della ragazza uccisa il 7 agosto 1990 con 29 coltellate, Busco, ex fidanzato della Cesaroni, era l'unico imputato. Il pm Ilaria Calò aveva chiesto l'ergastolo per omicidio volontario con l'aggravante della crudeltà.
REAZIONE - Al momento della lettura della condanna, Busco ha avuto un malore ed è stato trascinato via dall'aula da uno dei fratello.  La moglie era accanto a lui, alcuni tra amici, familiari e componenti del pubblico hanno urlato "no", altri sono scoppiati in lacrime, mentre il secondo fratello si è rivolto alla Corte urlando "ma che state a dì?". Incredulo, Busco ha poi commentato: "La sentenza è ingiusta, perché devo essere io la vittima?".
PROVVISIONALE PER LA FAMIGLIA - La Corte presieduta da Evelina Canale ha inoltre disposto che Busco risarcisca le parti civili in separata sede, assegnando una provvisionale immediatamente esecutiva di 100mila euro per la sorella di Simonetta e di 50 mila euro per la madre. Nessuna provvisionale, invece, è stata disposta per il Comune di Roma. Nel dispositivo della sentenza di condanna Busco, all'uomo hanno sospeso anche la potestà genitoriale.
"SONO INNOCENTE" - Intorno alle 12.30, la terza sezione della Corte d'assise di Roma si era chiusa in camera di consiglio per decidere la sorte di Busco. Nel lasciare l'aula, la corte aveva reso noto che per emettere la sentenza sarebbero state necessarie almeno tre ore. Busco, unico imputato per il delitto e all'epoca dei fatti fidanzato con Simonetta Cesaroni, prima della sentenza aveva ribadito la sua innocenza. "So di non aver fatto nulla. Ho fiducia nella giustizia e per questo devo essere ottimista. Altrimenti è finita", aveva dichiarato l'uomo.  Il pm Calò, in mattinata, aveva ribadito tutte le accuse punte per punto, basate sul carattere dell'imputato, sul dna, sulla dentatura sull'alibi e sulla conservazione dei reperti.
"NO A CAPRI ESPIATORI" - Federica Molinari e Massimo Lauro, i legali di parte civile della sorella della vittima, avevano incentrato i loro interventi sulla personalità di Busco stesso, sottolinenado come "in tutti questi anni non si è mai fatto vivo con la famiglia e al funerale di Simonetta non si è neanche avvicinato per le condoglianze". Successivamente aveva preso parola Lucio Molinaro, il legale di parte civile della madre di Simonetta. Il penalista ha affermato: "Noi non cerchiamo il capro espiatorio, ma solo la verità".

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